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I migliori condizionatori portatili caldo/freddo in offerta

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Quando si parla di climatizzatore portatile, si pensa generalmente ad un dispositivo in grado solamente di raffreddare gli ambienti durante l’estate.

Questo è vero, perché si tratta della funzione primaria, ma proprio come accade per i modelli fissi, esistono alcuni portatili in grado non solo di rinfrscare le stanze in estate, ma anche di riscaldare gli ambienti in inverno.

Si chiamano climatizzatori portatili a pompa di calore, e se visivamente non hanno differenze dagli altri modelli, strutturalmente possono fare una cosa molto interessante: sono in grado di invertire il loro funzionamento, in questo modo invece di produrre solo aria condizionata, producono anche aria calda.

Per cui se cerchi un prodotto da poter usare tutto l’anno ti invito a leggere tutto l’articolo, per farti un’idea molto chiara della situazione.

I migliori modelli di condizionatori portatili a pompa di calore

Ecco la nostra selezione dei migliori modelli di condizionatori portatili in grado di produrre sia aria condizionata fredda, che calda per la stagione invernale.

Daitsu Inverter

Si tratta di un climatizzatore a pompa di calore piuttosto compatto, adatto a riscaldare ambienti contenuti ma interessante dal punto di vista dei consumi. L’assorbimento in riscaldamento è molto basso, perché siamo sugli 1,35 kw in modalità raffreddamento e 1,13 in fase di riscaldamento.

Tutto sommato possiamo dire davvero poco, considerando che si tratta anche di un condizionatore ecologico, con una potenza davvero molto elevata.

E’ un prodotto di dimensioni contenute, ma è adatto a scaldare ambienti grandi, per cui è adatto per qualunque tipo di necessità in casa. Lo abbiamo recensito, dal punto di vista del freddo e del caldo, in questa pagina.

Argo Milo Plus

Questo secondo modello, a differenza del precedente, è adatto invece ad ambienti piuttosto grandi ed è quindi molto potente. La capacità di riscaldamento, intesa come dimensione degli ambienti, è quasi doppia, e ovviamente anche i consumi aumentano: qui abbiamo un assorbimento di 1,1 kW, con una classe energetica A++ che comunque non è male.

Riesce a scaldare senza problemi anche stanze che arrivano a 40 metri quadri, per cui può andare bene non solo per la casa, ma ad esempio per una saletta conferenze in cui non ci sono i termosifoni: nel complesso, il migliore come prestazioni.

 

Olimpia Splendid HP

Il terzo condizionatore di cui vi parliamo si assesta ad un livello medio rispetto agli altri due. In grado di raffreddare ambienti di 25 metri quadri circa, e con un assorbimento di 2.7 kW e, anche in questo caso, la classe energetica A, è un buon compromesso se dobbiamo riscaldare degli ambienti di medie dimensioni.

Per chi non ha necessità troppo al limite, forse è il migliore perché riscalda bene tanto una cucina quanto una camera da letto, con pochi limiti; per saperne di più potete leggere la nostra recensione completa.

Forse ti puo’ interessare anche il nostro approfondimento sui migliori condizionatori portatili senza tubo e sui climatizzatori portatili più silenziosi.

Come funziona una pompa di calore?

In questa pagina abbiamo descritto il funzionamento di un climatizzatore portatile tradizionale, che produce aria fredda. A grandi linee, il suo funzionamento si basa sull’assorbire aria calda dalla stanza e buttarla fuori, tramite il tubo, lasciando così una temperatura più bassa dove ci troviamo noi.

La pompa di calore è in grado di fare anche la cosa opposta, oltre a quella classica: in pratica, può assorbire il calore dall’esterno e portarlo all’interno della stanza. Si, perché anche quando fuori fa freddo, in realtà nell’aria c’è un po’ di calore, e questo calore può aumentare la temperatura del liquido refrigerante che, poi, la “scaricherà” all’interno, aumentando così la temperatura della stanza.

Per usare la pompa di calore, come si può intuire, è sempre necessario il tubo, che in questo caso non serve ad eliminare l’aria ma a raccoglierla, per portarla all’interno; se non lo si utilizza, la pompa di calore non funziona.

Questo significa anche, però, che bisogna tenere la finestra semiaperta per usare una pompa di calore, e non è una cosa particolarmente piacevole in inverno; per ovviare all’inconveniente, possiamo però utilizzare un telo isolante come questo, a meno che non vogliamo forare il muro o il vetro della finestra, cosa che comunque risulta utile anche in estate.

Meglio il condizionatore portatile o la stufa elettrica a resistenza?

Se dobbiamo scegliere un dispositivo portatile per il riscaldamento invernale, in assoluto la pompa di calore è da preferire alla resistenza, dal punto di vista dei consumi di corrente elettrica. Infatti si riesce a consumare la metà, ma anche meno, con un condizionatore. Questo è possibile in quanto il quantitativo di energia assorbito da un climatizzatore, è quello necessario ad attivare il circuito refrigerante, per cui non ci sono particolari richieste (rispetto al raffreddamento estivo), mentre una stufa elettrica funziona in modo completamente diverso.

Questa infatti si basa sull’utilizzo di una resistenza, un corpo che si oppone al passaggio dell’energia; per una questione fisica, quando la corrente non riesce a passare da una resistenza, produce calore. Questo è però un modo un po’ bruto e ignorante (passatemi il termine) di produrre calore, che assorbe tantissima corrente: le stufe elettriche piccole, quelle da appartamento, possono assorbire tranquillamente 2 kW o anche qualcosa in più, cioè il doppio rispetto ad una pompa di calore; questo significa che se teniamo acceso per 100 ore (in un mese, 3 ore al giorno) un climatizzatore portatile o una stufa elettrica, con l’ultima soluzione avremo una bolletta della luce raddoppiata.

Inoltre, bisogna considerare che un portatile si usa anche in estate, una stufa elettrica naturalmente no: tra questi due dispositivi, il climatizzatore portatile è sicuramente il migliore.

Meglio il condizionatore portatile a pompa di calore o la caldaia a gas?

Qui le cose si fanno un po’ più complesse, perché la convenienza nell’utilizzare il climatizzatore portatile come riscaldamento rispetto  alla caldaia dipende essenzialmente da quante stanze dobbiamo riscaldare. E la cosa è abbastanza sorprendente. Il costo orario per il riscaldamento con un condizionatore va, all’incirca, sui 20 centesimi di euro all’ora, come abbiamo visto, considerando un assorbimento di 1 kWh.

Il lavoro della caldaia, invece, non si misura in kW, ma in SMC, o Standard Metro Cubo, l’unità di misura stabilita dall’Autorità per l’Energia. Il costo del SMC cambia principalmente in base alla regione di residenza, ma dal 2017 ha un costo che va da 80 centesimi a 1,20 euro (tasse e imposte incluse). Il consumo della caldaia dipende, ovviamente, dalla nostra abitazione, perché più stanze ci sono, più condizionatori abbiamo, più si paga; per riscaldare un appartamento in inverno ci vogliono da 0,5 a 1,5 SMC all’ora.

C’è quindi una bella differenza dal punto di vista del costo: se tengo acceso per cinque ore un condizionatore a pompa di calore pagherò 1 euro, all’incirca, mentre se tengo accesa per 5 ore la caldaia, considerando un consumo di 1 SMC all’ora, pagherò 5 euro. La caldaia costa insomma molto di più.

Certo, bisogna anche considerare che il condizionatore a pompa di calore scalda solo una stanza, e che il costo tende ad aumentare un po’ perché bisogna usare il tubo (quindi lasciare la finestra aperta), per cui spesso l’utilizzo della caldaia è indispensabile, e non sostituibile dalla pompa di calore.

Quando, però, stiamo in una sola stanza, siamo da soli per la maggior parte della giornata quindi non abbiamo bisogno di scaldare tutta la casa, abbiamo una seconda casa, siamo in un ufficio, avere un climatizzatore portatile a pompa di calore è molto più conveniente dell’accendere i termosifoni dell’edificio. Se, invece, dobbiamo riscaldare più stanze (come fa la caldaia) il climatizzatore diventerebbe meno conveniente.

Inoltre, quando accendiamo i termosifoni a scaldare la stanza ci vuole un po’ di tempo, mentre con il climatizzatore portatile il riscaldamento è immediato perché l’aria calda può arrivare direttamente sul nostro corpo.

Quali sono i limiti della pompa di calore

Il limite principale della pompa di calore è la temperatura esterna dell’abitazione. Infatti, se come abbiamo visto la macchina assorbe calore dall’esterno per metterlo all’interno, meno calore c’è fuori, più difficile sarà per lei lavorare; non aumenta l’assorbimento né il costo della corrente elettrica, ma diminuisce la capacità di riscaldamento perché l’aria esterna, troppo fredda, scalda poco il liquido refrigerante, quindi poco calore entra all’interno della nostra stanza.

In generale, per la maggior parte del nostro paese in cui le temperatura invernali, specie durante il giorno, stanno da 0 a 10 gradi, la pompa di calore funziona benissimo e non ci sono limiti di alcun tipo nel suo utilizzo.

Quando, invece, si inizia a scendere sotto zero, e in particolare sotto -5 / -6 gradi, allora questo prodotto inizia ad avere problemi a riscaldare, e non sentiremo particolarmente i benefici; la scelta dell’acquisto, quindi, varia in base a dove abitiamo e alle temperature che ci sono. Conseguentemente, è sconsigliato l’utilizzo come riscaldamento durante la notte, in cui le temperature esterne abbassano.

Un consiglio…

Oggi si trovano difficilmente e noi non ne abbiamo recensiti, ma esistono anche alcuni modelli di portatile che scaldano con una resistenza, e non con una pompa di calore. Bisogna guardarsi bene dall’acquistare questi modelli, che consumano molto più del normale per quello che abbiamo detto sopra a proposito delle resistenze: quando si acquista un condizionatore, è essenziale assicurarci che, per il riscaldamento, funzioni a pompa di calore.

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